Dopo dieci anni dal fatidico 2008, anno di inizio della crisi, finalmente i livelli occupazionali migliorano, con qualche cambiamento positivo per le donne.Il 31 agosto l’Istat ha pubblicato i dati relativi a luglio, di cui riportiamo i passaggi più rilevanti “…la stima delle persone in cerca di occupazione diminuisce del 4,0% (-113 mila).
Il calo della disoccupazione riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione scende al 10,4% (-0,4 punti percentuali su base mensile); diminuisce anche quello giovanile che si attesta al 30,8% (-1,0 punti)….nel trimestre maggio-luglio 2018 si stima una consistente crescita degli occupati (+0,7% rispetto al trimestre precedente, pari a 151 mila). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età pur concentrandosi principalmente tra gli ultracinquantenni (+123 mila). Crescono nel trimestre i lavoratori a termine (+113 mila) e gli indipendenti (+54 mila) mentre registrano un lieve calo i dipendenti permanenti (-16 mila).”
Ci sembra interessante osservare che, nonostante la crescita e il settore industriale siano in rallentamento , il mercato del lavoro abbia recuperato quanto perso nel decennio di crisi, tornando a livelli che non si vedevano dal 2008.
Altrettanto interessante è analizzare la trasformazione della situazione occupazionale dal 2008 ad oggi. Infatti, sebbene numericamente si siano raggiunti e anche leggermente superati i livelli di 10 anni fa, i cambiamenti sono notevoli.
Innanzitutto si registra l’invecchiamento della forza lavoro, dovuto sia al fatto che molti giovani scelgono di lavorare all’estero sia al prolungamento degli studi nonché all’aumento dell’età pensionabile.
Un dato confortante è l’aumento delle donne che lavorano, mentre permane il gap tra Nord e Sud. Aumentano, infine, i contratti a tempo determinato e i part time.
Non resta che sperare che questa tendenza positiva prosegua nei prossimi mesi.