Mentre apprendiamo dall’agenzia Reuters che la Banca Popolare di Bari sarebbe in procinto di deliberare un robusto aumento di capitale di mezzo miliardo di euro (300 milioni in nuovi titoli azionari e 200 milioni di prestito subordinato), Vincenzo De Bustis, il nuovo-vecchio amministratore delegato, conferma un generico rafforzamento patrimoniale incluso nel nuovo piano industriale, che prevede anche l’attesa trasformazione della banca in S.p.A..
Fin qui, a dire il vero, queste notizie non rappresentano una grande novità rispetto a ciò che già sapevamo e soprattutto rispetto alla situazione dei tanti piccoli azionisti che da lungo tempo tentano invano di vendere le loro quote, sebbene a prezzi fortemente ribassati.
Come finirà davvero, nonostante le molte ipotesi di cui peraltro ci siamo spesso occupati su questo magazine, ancora nessuno può affermarlo con certezza. Intanto, l’istituto pugliese lunedì scorso 11 febbraio ha diramato un comunicato stampa, che riportiamo integralmente, dal quale si evince la volontà di dare un “sostegno straordinario ai Soci”.
Un estremo tentativo di recuperare la fiducia persa negli ultimi anni? Un semplice “contentino” per prendere tempo e procedere con misure che andranno quasi certamente a produrre maggiori danni ai piccoli azionisti?
Ognuno faccia le proprie valutazioni, in seguito solo i fatti forniranno certezze.